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Camminare in incognito

Aggiornamento: 7 giu 2021

Il Progetto Pilota per il monitoraggio dei Cammini nell'anno del Turismo Lento


"Camminare dà un senso di libertà… quando cammino tutto si muove più lentamente… riesco a sentirmi al centro della mia vita e poco dopo a dimenticarmi di me stesso”. (Erling Kagge)

2019, l’anno del turismo lento

Il 2019 sarà l’anno del turismo lento: un modo per valorizzare i territori italiani meno conosciuti dai flussi internazionali e rilanciarli in chiave sostenibile favorendo esperienze di viaggio innovative. Si apre così la sezione dedicata al cammino del sito di Fa’ la Cosa Giusta 2019 (www.falacosagiusta.org) e anche noi, che siamo attenti non solo alla qualità ma anche alla sostenibilità delle nostre scelte, vogliamo dedicare un po’ di attenzione al camminare e a chi lo fa.

Il fenomeno del Pellegrino o Camminatore, sia che egli si muova per motivi religiosi o laici, è letteralmente esploso e lo è in modo particolare se ci riferiamo all’Italia, grazie anche ad una pregevole iniziativa del Ministero del Turismo il quale nel 2017 ha creato un portale sul quale sono censiti i 44 cammini (rispetto alle 106 domande pervenute) che rispettavano i parametri che il Ministero stesso aveva definito.


Perché un cammino?

Si cammina per diverse motivazioni, o magari anche senza motivazione; camminano persone di diversa età, sesso e religione; camminano da soli oppure in gruppo; camminano per lunghi periodi o solo per un week end; camminano e scoprono che questo è uno dei modi migliori per assaporare "il presente”. Passo dopo passo, respiro dopo respiro, giorno dopo giorno.

Si cammina con lo zaino in spalla e tutto quello che serve o ce l’hai addosso o è nello zaino. Per questo motivo prima di partire si deve cercare di eliminare tutto il superfluo (lo zaino pesa…) e così facendo, ci si apre al primo grande dono che il cammino fa a coloro che sanno coglierlo: l’essenzialità. Prima c’è la preoccupazione, il senso di insicurezza che deriva dal non poter contare su tutte le certezze a cui il nostro stile di vita ci ha abituati ma poi si comincia a camminare e, camminando, la mente si calma.

Scarpe comode, qualche indumento tecnico, una bozza di itinerario, un po’ di soldi in tasca e la voglia di partire per rallentare: in realtà la lista delle cose necessarie potrebbe essere praticamente completa ma non si esaurisce qui. O meglio: questo è quasi tutto quello che il camminatore può portarsi da casa; il resto – e non è poco – lo troverà lungo la strada. Strade e sentieri, ospitalità, cibo, ristoro, indicazioni, informazioni, consigli… Tutto questo per dire che nel suo status di viaggiatore, ogni pellegrino non può essere del tutto autosufficiente e, lungo il percorso, fa esperienze in qualità di acquirente e fruitore di servizi.

Italia, un paese di cammini

Oggi il "Bel Paese” ha un’offerta di Cammini eccezionale e non passa mese che qualche notizia pervenga di nuove iniziative o di cammini disponibili, ve ne sono per tutti i gusti e le necessità. Sono iniziative che partono dal "basso” e permettono di valorizzare il territorio, i borghi minori, e sicuramente vanno nella direzione di una domanda di "qualità" di vita che si declina in un turismo assaporato e lento.

In tal senso l’Associazione Mystery Auditing Italia ha deciso di avviare un monitoraggio dei Cammini, con la finalità di applicare le metodologie del Mystery Auditing in ambiti che non siano solo quelli consueti dello shopping o guest, per rendere un servizio al camminatore mettendo a disposizione la propria competenza.


L’impegno dell’associazione AMAI

L’Associazione Mystery Auditing Italia è impegnata nella promozione dei monitoraggi della qualità dei servizi visti dalla prospettiva del cliente/utente e in tal caso, anche dal "pellegrino”, perché crede fortemente che laddove vi sia la fruizione di un servizio per migliorare sia necessario misurare l’esperienza, anche se parliamo di "cammino”.

Per fare ciò l’Associazione ha progettato una checklist attraverso la quale monitorare il cammino "in incognito”. La rilevazione partirà dal corrente mese di marzo su alcune tappe di un Cammino molto bello, storico, che attraversa l’Italia da Nord a Roma, meritevole di maggior visibilità.

La checklist si basa sull’osservazione di alcuni elementi tangibili ed intangibili delle singole tappe e andrà a monitorare per esempio le aree degli Info Point (deputati alla promozione del Cammino), dell’ospitalità (sia essa "povera” o alberghiera), del percorso (visibilità e correttezza della segnaletica e dei segnavia, sicurezza dei sentieri e delle infrastrutture, percezione di tranquillità e protezione lungo il percorso, ecc…), della corrispondenza tra la guida ed il percorso stesso, della qualità del servizio presso gli esercizi commerciali.

Il tutto poi sarà elaborato e presentato in maniera strutturata agli owner del cammino con la finalità di raccontare la "user experiences” vista dalla parte del camminatore, provvedendo ovviamente ad indicare quanto osservato e le aree di eventuale intervento e miglioramento.

"Peregrini si possono intendere in due modi, in uno largo e in uno stretto: in largo, in quanto è peregrino chiunque è fuori della sua patria; in modo stretto non s’intende peregrino se non chi va verso la casa di Sa’ Iacopo o riede. È però da sapere che in tre modi si chiamano propriamente le genti che vanno al servigio de l’Altissimo: chiamasi palmieri in quanto vanno oltremare, la onde molte volte recano la palma; chiamansi peregrini in quanto vanno a la casa di Galizia, però che la sepoltura di Sa’ Iacopo fue più lontana della sua patria che d’alcuno altro apostolo; chiamansi romei quanti vanno a Roma”. (*Dante Vita nova)

L’andare lento, come ci ricorda Dante, è cosa antica che il nostro mondo moderno dovrebbe proprio riscoprire con un occhio di riguardo alla qualità dell’esperienza… e che tu sia Palmiere, Peregrino o Romeo, buon cammino.

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